Arriva il via libera all’unanimità dell’Aula della Camera all’abolizione del divieto ad essere iscritti contemporaneamente a due corsi universitari. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato la proposta di legge che passa al Senato e abolisce un divieto risalente a un Regio decreto del 1933. Sono stati 387 i voti a favore e nessun contrario.
Nello specifico è consentita l’iscrizione contemporanea a: due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master; un corso di laurea o di laurea magistrale e un corso di master, di dottorato di ricerca o di specializzazione, ad eccezione dei corsi di specializzazione medica e un corso di dottorato di ricerca o di master e un corso di specializzazione medica.
Lo studente che si iscrive contemporaneamente a due corsi beneficia degli strumenti e dei servizi a sostegno del diritto allo studio per una sola iscrizione, fermo restando che l’esonero, totale o parziale, dal versamento del contributo onnicomprensivo annuale si applica in presenza dei requisiti previsti, ad entrambe le iscrizioni. Si segnala che la disciplina applicativa deve essere definita, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con un regolamento e due decreti del Ministro dell’università e della ricerca (art. 4). Inoltre entro 4 mesi dalla conclusione del terzo anno accademico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge il Ministro dell’università e della ricerca presenta al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione e una valutazione di impatto della stessa tenendo in considerazione i rapporti che le università e le istituzioni AFAM trasmettono annualmente al Ministero (art. 5).
Il Ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, dopo la votazione alla Camera ha parlato della questione. “Iscriversi a più corsi di laurea contemporaneamente sarà presto possibile anche in Italia: un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un salto verso il futuro della formazione universitaria, in linea con il resto del mondo. Un risultato a portata di mano grazie alla determinazione e al lavoro che stiamo portando avanti con il Parlamento che da tempo ha messo al centro questi temi”.